Deve trattarsi di sindrome da accerchiamento: consapevoli che il mondo si sta aprendo ai diritti della gay community – seguendo un percorso storico che ha già visto la liberazione di neri, donne ed ebrei – la componente omofobica del nostro paese si inventa vere e proprie fandonie con la speranza di terrorizzare la gente comune, con l’unico scopo di impedire che si approvi qualsiasi diritto che possa rendere migliore la vita a gay, lesbiche, trans, ecc.
Adinolfi e la sua ciurma parlano, in relazione alla questione LGBT, di “falsi miti del progresso”, ovvero tutte quelle esigenze concrete di non discriminazione sul luogo di lavoro, di riconoscimento delle situazioni affettive e genitoriali e di tutela contro attacchi e violenze. A questi fatti di civiltà, sentinelle et similia oppongono, tra tante, alcune pseudo-argomentazioni.
Innanzi tutto, la favola del “gender”. Categoria inesistente – ad eccezione della mente di chi vi crede – poiché con la teoria in questione (più volte spacciata come ideologia) si identifica ben altro, al fine di far confusione. Per capire di cosa stiamo parlando, ricordo che «il “gender”, per come è narrato, si configura però come un’invenzione dei cattolici. Semmai esistono gli studi di genere o Gender studies, nati dalla sinergia di diverse discipline (giuridiche, sociologiche, psicologiche, linguistiche, ecc). Essi sostengono che fino ad oggi la società si è strutturata sulla prevalenza di un genere su un altro. Il maschilismo, attraverso il patriarcato, ha imposto per millenni il controllo sociale su donne e infanzia, reprimendo le diversità. Una tra tutte, l’omosessualità». È come se un insegnante, in altri termini, spiegasse i fenomeni migratori a scuola e venisse Salvini ad accusarla di voler favorire l’ingresso di migranti irregolari nel nostro paese. Per capire l’assurdità della cosa.
Viene poi la bufala dell’utero in affitto, agitata ad arte dai politici, col doppio fine di creare disinformazione e paura attorno alle coppie gay e lesbiche. Con questa pratica si intende, in verità, la gestazione per altri, che è regolamentata da leggi specifiche nei paesi in cui viene praticata – come ad esempio USA e Canada – e dove è vietato qualsiasi tipo di mercificazione della donna. La donatrice si offre spontaneamente e non c’è nessuna compravendita o locazione di bambini e organi riproduttivi. Le stesse associazioni italiane, come Famiglie Arcobaleno ad esempio, non riconoscono al loro interno coppie che approfittano della mercificazione del corpo femminile.
In terzo luogo va ricordata la menzogna sulla reversibilità della pensione: per Alfano – quello del caso Shabalayeva, per capirci – ci vogliono quaranta miliardi. Studi più seri – e soprattutto reali – dimostrano che la cifra presenta tre zeri in meno e numeri decisamente diversi. Per altro, se tale somma fosse realistica significherebbe che in questo paese le coppie gay e lesbiche sono maggioranza, quindi sottolineerebbe l’urgenza di un provvedimento in merito. Fermo restando che, venti milioni o quaranta miliardi di sorta, le persone LGBT pagano le tasse e contribuiscono a rendere migliore questa società come chiunque altro: ergo, ci spetta il riconoscimento dei nostri diritti per una questione di uguaglianza. Concetto che evidentemente dentro il Nuovo Centrodestra non è ancora arrivato.
Più generalmente, pare che il fronte omofobico abbia bisogno di questa carrellata di bugie, invenzioni e inesattezze…
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Fonte |romapride.it