Sylvia Rae Rivera

(New York, 2 luglio 1951 – New York, 19 febbraio 2002) è stata un’attivista statunitense. Transgender, è divenuta un’icona del movimento omosessuale in seguito ai moti di Stonewall del 1969.

Nata a New York in un taxi di fronte al Lincoln Hospital ma di origini portoricane e venezuelane, Sylvia Rivera viene abbandonata dal padre José Rivera quando era ancora neonata e diventa presto orfana dopo il suicidio della madre dopo tre anni dalla sua nascita.
Da allora cresce con la nonna venezuelana che presto si accorge dei suoi modi femminili, e li disapprova, così all’età di 11 anni Sylvia inizia a vivere in strada ed entra in contatto con la comunità di Drag queen della sua città.

Diviene nota dopo che, nella notte fra il 27 ed il 28 giugno 1969, allo “Stonewall Inn”, un locale gay di New York, partecipò alla rivolta contro la polizia ricordata ancora oggi in tutto il mondo con la marcia del Gay Pride come l’inizio del Movimento di liberazione omosessuale. In particolare, nonostante ancora oggi i racconti dell’episodio risultino contraddittori, la Rivera viene ricordata per essere stata la prima ad aver lanciato una bottiglia contro i poliziotti che avevano già fatto numerose volte irruzione nel locale di Christopher street. Nel febbraio 1970 si unisce alla Gay Activists Alliance. Nello stesso anno, memore delle sue esperienze passate, fonda, insieme a Marsha P. Johnson, lo STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries), un gruppo dedicato ad assistere ed aiutare le persone Trans di strada senzatetto, che aveva visto morire giovani per una coltellata o un’overdose, ma la mancanza di fondi e altri problemi portano alla sospensione del progetto. Fra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni novanta si trasferisce a Tarrytown, dove organizza degli spettacoli drag nei locali della zona.

Fonte | Wikipedia