L’11 ottobre, in tutto il mondo si celebra il COMING OUT DAY. L’idea di celebrare il coming out con una ricorrenza apposita fu lanciata dal dott. Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e da Jean O’Leary, politico ed attivista LGBT di Los Angeles, durante il laboratorio “The Experience and National Gay Rights Advocates”. La data fu scelta in quanto si trattava del primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle persone omosessuali e transessuali, tenutasi l’11 ottobre del 1987. Da allora, in tutto il mondo, si celebra questa ricorrenza per rafforzare la coscienza e la consapevolezza della comunità LGBT+.
L’espressione “COMING OUT“ deriva dalla frase inglese “coming out of the closet” che vuol dire “uscire dal ripostiglio”, “uscire dal nascondiglio” o letteralmente “uscire dall’armadio” e in senso lato “uscire allo scoperto”. In italiano, si dice “fare coming out” quando ci si riferisce a una persona che ha deciso volontariamente di dichiarare il proprio orientamento sessuale e affettivo e/o la propria identità di genere. Da non confondere con l’espressione “outing”, pratica non condivisa e criticata dalla stragrande maggioranza della comunità LGBT+ che indica il dichiarare, ad esempio, l’omosessualità di qualcuno, senza che questi ne abbia dato il consenso.
Dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere è un passo non semplice da compiere, non solo in famiglia, ma anche in ambito lavorativo o nella rete amicale, a causa dei pregiudizi e delle discriminazioni ancora presenti in tutti gli ambiti sociali.
Quant* gay, lesbiche, bisessuali e transessuali o persone non binarie, nel proprio percorso di consapevolezza, non hanno provato, paura ed ansia al solo pensiero di rivelarsi al mondo?
Eppure, fare coming out è un traguardo di crescita personale, consapevolezza e libertà di fondamentale importanza per tutte le persone LGBT+ che:
– diventa un passaggio chiave della costruzione di sé;
– contribuisce a migliorare le relazioni interpersonali, rendendole più autentiche;
– aumenta il livello di benessere e di salute psicologica e fisica;
– contribuisce a modificare gli atteggiamenti sociali negativi, di avversione e discriminazione nei confronti delle persone LGBTQ.
Pertanto, l’associazione STONEWALL ha deciso di lanciare la campagna “Guardami e ascoltami! Ho il diritto di essere me stess*”
Partecipare è semplicissimo! Ecco come fare:
– visita la fan page Stonewall Glbt Siracusa cliccando QUI
– cerca e condividi l’immagine della campagna su facebook e su instagram
– invia il racconto del tuo coming out alla mail stonewallglbt@gmail.com e noi lo condivideremo!
Non dimenticare di usare i seguenti hashtag: #comingout #hoildirittoaesseremestess* #stonewallglbtsiracusa !