L’appello denuncia di Stonewall e Arcigay Siracusa in merito all’iniziativa promossa da Giuristi per la vita e Curia netina.
“Teoria Gender: quali ricadute su libertà, famiglia, educazione” è il tema del seminario tenuto dall’avvocato Gianfranco Amato, che avrà luogo a Noto, sabato 14 febbraio. L’evento gratuito, organizzato con l’alto patronato della Curia netina e accreditato presso l’Ordine degli avvocati, è in corso di accreditamento presso i corrispettivi Ordini degli assistenti sociali e degli psicologi. Da qui nasce il disappunto delle organizzazioni di iniziativa lgbtqi Stonewall e Arcigay Siracusa che in merito all’eventuale accreditamento e partecipazione all’evento, di avvocati, psicologi ed assistenti sociali, chiedono a gran voce agli stessi una smentita o eventuale motivazioni di tali accreditamenti (già concessi o da concedere). “Perché, – spiegano i presidenti di Stonewall, Tiziana Biondi e di Arcigay SR, Armando Caravini – pur rispettando le opinioni personali di un’associazione faziosa e medievale, non possiamo accettare che i sopraccitati Ordini possano avvalorare una campagna di disinformazione votata all’odio di stampo sessista e omo/trans-fobico”. In conseguenza di ciò nasce l’accorato appello che le due associazioni, Stonewall e Arcigay Siracusa, rivolgono ai professionisti ed alle loro coscienze, chiedendo loro di disertare tale conferenza, la cui utilità e i crediti formativi, si ottengono al caro prezzo di episodi di violenza giustificati e avallati da chi conduce questi mendaci e strumentali proclami.
“Chi è l’avv Gianfranco Amato? – continuano Biondi e Caravini – “l’Illustre” presidente dell’associazione “Giuristi per la vita”, non risulta nuovo a certe campagne di disinformazione di massa, portavoce e baluardo della fantomatica ed inesistente “Teoria del gender”, uno spauracchio senza base scientifica che viene spesso agitato da gruppi fondamentalisti di matrice politica di estrema destra, tipo Forza Nuova, cattolici come i sopraccitati giuristi, le sentinelle in piedi e buona parte del clero. Semmai, – dicono – esistono gli studi di genere, nati dalla sinergia di diverse discipline (giuridiche, sociologiche, psicologiche, linguistiche, ecc). Essi, – spiegano – sostengono che fino ad oggi la società si è strutturata sulla prevalenza di un genere su un altro. Il maschilismo, attraverso il patriarcato, ha imposto per millenni il controllo sociale su donne e infanzia, reprimendo le diversità. Chi, attraverso la deformazione lessicale, si scaglia contro questi studi e le campagne informative scolastiche, che non solo difendono ma valorizzano le diversità come una risorsa per una società più giusta e inclusiva, – concludono Biondi e Caravini – lo fa solo per mantenere uno status quo costruito, loro malgrado a spese di quanti volenti o nolenti non rientrano in questa categorizzazione rigida e binaria (vedi movimento femminista, movimento lgbtqi)”.