Ciao, sono lesbica e voglio farmi curare

barsottiVNo, non sono impazzita. Voglio proprio farmi curare. Sono un po’ di giorni che ci penso e ci ripenso. E mi dico – ora ci scrivo due righe – poi ci ripenso di nuovo. Poi, stanotte, ho avuto un incubo bruttissimo e mi sono decisa.

Ho sognato che veniva Maroni a suonarmi alla porta, mi metteva un camice bianco e mi faceva salire su un treno. Il vagone era pieno di religiosi e ognuno di loro aveva un mitra. Insieme a me altri uomini e donne con la camicia bianca legata dietro. Una volta arrivata a destinazione – in una stazione grigia e fredda, sormontata da un cartello La religione rende liberi, venivo ammucchiata in uno stanzone in mezzo ad altre lesbiche, dopo lo smistamento a seconda della tendenza: i gay da una parte, i bisessuali da un’altra, i trans e le trans in altri stanzoni e così via. Persino gli intesex avevano un capannone tutto per loro.

Mi sono svegliata tutta sudata e con la tachicardia. E allora ho pensato – ma vuoi vedere che ha ragione Maroni e ho bisogno di cure?!

E così sono andata dal medico e gli ho spiegato la questione per benino.

– Senta, dottore. Io sono una sua paziente da un sacco di anni. Ho passato i primi 30 anni della mia vita convinta di essere etero (convinta o cercando di convincermi – non importa) e 4 anni fa ho scoperto di essere attratta dalle donne. Per me è stata un’apocalisse. Ho dovuto affrontare un percorso d’accettazione – perché, come lei sa dottore, in questo Paese l’eterosessualità viene considerata l’unica forma accettabile dell’essere e la famiglia composta da uomo e donna è l’unica consentita dalla legge.

Quindi, dicevo, dottore. Ho fatto tutto questo percorso d’accettazione – che, può immaginare, mica è una robina da nulla mettersi lì e rivedere tutta la propria vita e le proprie convinzioni, dopo averle viste disintegrate dalla consapevolezza di essere…come dite voi? Diversi. E poi ho dovuto fare anche diversi coming out: con mio marito, i miei figli, i miei genitori, i miei amici. E lei capisce, dottore, per loro è stato un colpo inaspettato e ho ritenuto giusto prendermi carico delle loro reazioni ed emozioni. Che poi, per carità, sono fortunata. Sono circondata da persone sensibili ed intelligenti nella mia famiglia, nessuno ha minacciato di farmi del male o ha usato violenza su me o suoi miei figli.

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Fonte | fuorilogo.me