La notizia sta facendo il giro dei network mondiali e sta imperversando sulle reti televisive di tutto il mondo ma, in particolare modo, quelle italiane: il mondo politico ha subito reagito alla notizia delle dimissioni del Pontefice, Benedetto XVI, esprimendo con reverenza dispiacere e sconcerto, elogiando l’operato di un Papa che ha avuto una reggenza all’insegna della lotta alla omosessualità e dell’avversione verso le persone lgbt. La pedofilia, che ha visto diversi casi aperti, mai conclusi con sentenze chiare e precise, come avrebbero, invece, richiesto, soprattutto nel mondo anglosassone, vittime di soprusi e di violenze perpetrate da prelati di turno, è stata la partita più dura contro cui il Vescovo di Roma non ha mai espresso una decisa e ferma volontà di portare avanti una perseguibilità dei suoi colleghi accusati di tale infame reato.
Ed è della fine del 2010 il caso in cui si è visto il Vaticano schierarsi in sede delle Nazioni Unite con quei paesi intolleranti verso l’omosessualità, tanto da considerarla reato penale, perseguibile con la pena capitale e detentiva, nel rigettare l’approvazione di una proposta di delibera formulata dalla Francia sulla moratoria contro la sua condanna, invitando quegli stati che la prevedono a provvedere a sospendere le esecuzioni e a riformare il proprio ordinamento accogliendo le persone lgbt come soggetti di diritto. Il Vaticano liquidava l’assurda scelta dicendo che, altrimenti, si sarebbero acuite le manifestazioni omofobe in quei contesti, dato che chi discrimina e perseguita i gay avrebbe aumentato la propria intolleranza e la propria avversione in merito: come si possa spiegare scientificamente tale giustificazione di voto non si sa bene, ma fatto sta che la Chiesa Cattolica, rappresentata da uno stato, quale essa è, dimostrava una posizione netta e inequivocabile. Le dichiarazioni del “successore di Pietro” contro l’omosessualità e di dileggio verso le persone lgbt sono diverse negli 8 anni di pontificato: “l’omosessualità non è moralmente giusta” tuonava da subito dal soglio romano. Come è consuetudine nelle gerarchie porporate si cerca di portare avanti delle posizioni superficialmente cerchiobottiste: da una parte Benedetto XVI diceva di stare attenti e vicini a queste persone, ma dall’altra che, comunque, esse rimangono “contro natura”, in quanto ogni atto sessuale e di affetto deve essere funzionale alla procreazione. Si può ben comprendere quali siano le conseguenze di tali asserzioni promanate da chi si è sempre autoeletto come difensore della verità assoluta: legittimazioni vere e proprie verso coloro che perpetuano nel mondo atti di discriminazione e persecuzione verso le persone lgbt.
Articolo completo | QUI
Fonte | pianetagay.com