“NO A FAMIGLIE GAY NEGLI SPOT” – BUFERA SUL WEB CONTRO BARILLA

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“Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”. Questa la frase pronunciata mercoledì da Guido Barilla durante la trasmissione La zanzara di Radio24 che ha mosso un fiume di polemiche sul web, social network, nei palazzi della politica fino a diventare materia del contendere tra aziende.

BARILLA SI SCUSA – La reazione di Guido Barilla al putiferio scatenato sul web arriva giovedì in tarda mattinata: “Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla Zanzara, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia”. Barilla precisa di avere “il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna”, “il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione

di chiunque. Ho anche detto – e ribadisco – che rispetto i matrimoni tra gay”. Infine, conclude la nota, “Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque, e da sempre si identifica con la nostra marca”.

CONTESA INDUSTRIALE – Una bufera, presa al volo dalla concorrenza, che diventa contesa industriale. Sulla propria pagina Facebook la Buitoni, una dei principali concorrenti della Barilla, ha scritto: “A casa Buitoni c’è posto per tutti”. E sulla stessa scia si sono inseriti anche i concorrenti della Garofalo: “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta”. Anche Ikea ha detto la sua. Come prima azienda ad aver inserito famiglie omosessuali negli spot: “Tutti devono essere rispettati. In Ikea stessi incentivi alle famiglie uomo donna o gay”, ha dichiarato Valerio di Bussolo, il responsabile relazioni esterne.

IRA DEL MONDO GAY – Nel frattempo arrivano le reazioni indignate delle associazioni omosessuali. “Raccogliendo l’invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti. Per intanto è già partito su twitter l’hastag #boicottabarilla”. Lo dice in una nota Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione omosessuale Equality Italia.

“Nessuno – ha aggiunto Mancuso – ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori”.

“Il signor Barilla non è di ‘pasta buona’ quando dice certe cose”: così il leader di Sel Nichi Vendola “Credo che si sia reso conto in giornata di aver detto delle cose che poteva tranquillamente non dire. Il dibattito pubblico ha bisogno di essere coltivato da elementi di cultura, di consapevolezza, piuttosto che dal battutismo”. “E il battutismo come quello di Barilla credo strizzi troppo l’occhio ai peggiori stereotipi  e pregiudizi che appartengono alla peggiore ‘Italietta’. Credo che gli tocchi pagare uno scotto, la sua pasta perderà un pezzo del suo appeal”. Per Vendola, infine, “l’iconografia della sacra famiglia felice purtroppo non è turbata dalla scoperta di un figlio gay, ma dalla paura della povertà. Quello che mina i valori della famiglia è il mercato del lavoro precarizzato e l’abbattimento dei redditi”.

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Fonte | parma.repubblica.it