COMUNIONE E DISCRIMINAZIONE: IL MEETING DI PERSONE CHE NON VORREI MAI INCONTRARE

Ecco cosa succede quando si mettono diverse migliaia di persone tutte insieme ogni anno, ad agosto, a discutere di argomenti ben definiti come questi:

La ragione è esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti (Meeting di Comunione e Liberazione, 2006)

oppure

Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore (2010)

oppure

C’è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici? (2003)

Succede che una giornalista di Repubblica può approfittare del caldo e di un po’ di catechistica confusione mentale per chiedere ai partecipanti del Meeting di Comunione e Liberazione cosa pensino dei matrimoni gay, per avere così, servite su un piatto d’argento, frasi omofobe, certo, ma di quelle belle ignoranti e assurde che fanno fare sì con la testa a una parte del pubblico, mentre fanno sgranare gli occhi inorriditi o scoppiare a ridere la maggior parte, suscitando interesse comunque un po’ in tutti.
Chiedere a dei ciellini cosa pensano dell’omosessualità è un po’ come consegnare a Jack Nicholson di Shining un’accetta in mano e poi chiudersi in bagno urlando.

C’è da chiedersi se a monte l’intento dei Meeting di Cl non sia un gigantesco esperimento di psicologia sociale, per verificare quanto reggano le capacità cognitive di un grande gruppo sottoposto a Roberto Formigoni e al caldo torrido.
L’esperimento va avanti da anni e io, che ho sempre guardato con sospetto la sperimentazione animale, mi chiedo se sia necessaria tutta questa sofferenza, se i risultati sono questi.

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Fonte | vogliosposaretizianoferro.it