Noi lesbiche e gay non abbiamo bisogno dell’autorizzazione di nessuno per fare figli e per crescerli

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di Giuseppina La Delfa

Noi lesbiche e gay non abbiamo bisogno dell’autorizzazione di nessuno per fare figli e per crescerli.
Li abbiamo sempre avuti da che mondo è mondo. Li abbiamo avuti per lo più all’interno di matrimoni di convenienza quando era inconcepibile fare diversamente.

Grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, grazie all’eterologa fatta con dignità per via dei donatori di gameti che donano perché altri possano avere figli, grazie alla maternità surrogata legale e controllata che dà alle donne la possibilità di portare avanti gravidanze per altri, grazie alla consapevolezza di gay e lesbiche che sanno ormai che il loro orientamento sessuale non influisce sulla loro capacità a essere buoni genitori, grazie al mondo che cambia, grazie ai giovani e alla serie TV, grazie alla secolarizzazione delle nostre società, le persone omosessuali e anche le persone transessuali possono oggi immaginare un futuro con bimbi che scorrazzano per casa, adolescenti scontrosi ma quanto interessanti, e nipotini da coccolare in età avanzata.

Questo ormai non è solo un sogno per domani, è realtà oggi. Lo è ovunque intorno a noi. In tutti i paesi europei che ci circondano gay e lesbiche non solo hanno figli programmati dalla coppia omosessuale grazie a delle tecniche inventate per curare la sterilità delle coppie uomo-donne, ma queste famiglie e questi figli sono riconosciute e garantite dalle leggi dei loro paesi. È cosi – per promemoria- in Francia, in Spagna, in Portogallo, nel Regno Unito, in Germania, in Belgio, in Danimarca, in Finlandia ecc… è cosi anche in America del nord e del sud, in Argentina, in Canada, negli Stati Uniti… è così anche in Africa del sud e anche in Israele. Ogni giorno si allunga la lista dei paesi civili che condannano l’omofobia e restituiscono pubblicamente, con leggi a protezione delle relazioni che costruiscono, dignità alle persone omosessuali e transessuali.

Mentre in Italia la genitorialità omosessuale è altrettanto realtà,
sono due anni invece (dopo trenta di prove e provini) che assistiamo al teatrino vergognoso delle trattative sulla pelle delle persone. Prima in commissione giustizia, poi nei partiti, nelle riunioni segrete fra le parti, nel coinvolgimento delle associazioni che non volevano essere coinvolte ma si sono lasciate coinvolgere fino al collo lo stesso (del resto come era possibile fare diversamente ?), sui blog e sui giornali che c’inzuppano il pane, sui social network dove la guerra è stata dichiarata e i campi di battaglia sono ovunque con morti e feriti, traditori, giacche che si rivoltano, redivivi che colgono l’occasione, i puri e duri e gli striscianti che va bene tutto basta che è qualcosa, … e ora anche e finalmente al senato dove il teatrino si è trasformato in un opera comico-drammatica da cartellone gigante con le sue prime donne, secondi ruoli, colpi di scena, soffiatori, interpellanze col pubblico, sfide a tutto spiano, comunelle, sussurri e castighi, grandi gesti e faldoni di emendamenti sventolati come minacce, orgoglio e pregiudizi, pianti e urla, insulti e uscite che più teatrali non si può, abbracci, lacrime vere e di coccodrilli, offese e paroloni, giuda e Maria Goretti a palate, sbracciamenti da commedia dell’arte, congiuntivi persi e mai ritrovati, baci passionali mai avvenuti e baci di giuda dati con disinvoltura, passioni e sentimenti, passioni e tradimenti …

Teatrino ? Ma no al senato stiamo assistendo a Guerra e Pace in diretta, all’Arlesiana – quella di cui si parla, si parla e che mai si vede- , agli Indemoniati, alla Fattoria degli Animali e 1984 nello stesso tempo poiché li i maiali hanno più diritti degli altri e la storia si cancella e si riscrive ad ogni momento della giornata.

Momento epico, questo, e cosi terribilmente vergognoso.

Perché tutta questa scena, alla fine, per quale motivo? Soltanto per negare diritti a dei bambini e dei ragazzi che hanno l’unico torto di avere genitori omosessuali ?

Verrebbe da farsi quattro risate se non fosse cosi incredibilmente assurdo. Noi lesbiche e gay- ripeto- non abbiamo bisogno dell’autorizzazione del parlamento per fare figli. Li abbiamo fatti quando era difficile ed era tutto da costruire, li facciamo oggi e li faremo domani a migliaia a decine di migliaia e i nostri figli riempiranno le aule delle scuole e le palestre e gli oratori e chi vuole togliere loro esistenza e visibilità sarà costretto alla convivenza serena perché il parlamento italiano non fermerà certo la storia che cammina. Non la rallenta nemmeno. Non avete idea, cari senatori omofobi, di quante coppie lesbiche e gay si sono iscritte a Famiglie arcobaleno degli ultimi mesi, sembra che più sentono parole e di odio e più hanno voglia di rivalsa e più hanno voglia di realizzare il loro sogno di genitorialità. Anche perché i tribunali non hanno aspettato e non aspetteranno il parlamento: sono già una ventina le sentenza dei tribunali dei minori che in Italia hanno accolto l’adozione del configlio, del figlio cioè messo al mondo da uno dei due partners ma voluto, desiderato accolto e amato dall’altro già prima che nascesse.

A tutti i giuda che popolano il web e il mondo, agli omosessuali omofobi – i peggiori fra tutti lasciatemelo lo dire – quello che farete, sperando e spingendo che qualsiasi cosa passi purché passi qualcosa, è negare dignità a voi stessi, è accettare e accogliere che i “rappresentanti del Popolo”, il “Popolo italiano” decida per voi ciò che potete e non potete fare, ciò che valete davvero, ciò che siete davvero agli occhi della vostra nazione : cittadini a metà, indegni di fare scelte, indegni di crescere figli, indegni di essere educatori, modelli, indegni di realizzare tutti i vostri sogni, esseri di seconda scelta, di seconda zona, inferiori indubbiamente. E sarà scritto nella legge. Per decenni forse.

Ai tiepidi e agli omofobi del senato, stralciando o non votando l’art. 5 del ddl, non eliminerete la genitorialità omosessuale, direte solo che i nostri figli devono pagare perché i loro genitori froci hanno OSATO. Hanno osato sognare una famiglia, hanno osato realizzarla, hanno osato viverla, hanno osato prendersi tutto della vita : la libertà sessuale, l’orgoglio di viverla, la profondità degli affetti, il lusso della visibilità, la determinazione nell’imporre le proprie scelte. 

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Fonte | huffingtonpost.it