CECCARELLI E INAUDI NEL FILM RICHIAMO: L’AMORE É AMORE (NON IMPORTA CON CHI!)

Vivono, in un film, una relazione fatta di tenerezza e di passione. Che ha riportato a galla, in entrambe, un pezzo di passato. E una sensazione «dolce, morbida e liscia»

Firenze, la notte appena passata non ha smesso mai di piovere. Cadono ancora gocce dagli alberi, nel giardino comunale in cui ci siamo rifugiate, con Sandra Ceccarelli, a parlare di poesia, di quella che più la scuote. Ex voto, Eugenio Montale. «Un verso, l’ultimo, racchiude il mistero, l’abisso, che sta dentro a ogni amore». Profondo è quello che lei vive con Francesca Inaudi nel Richiamo, un film di Stefano Pasetto che ha ricevuto applausi in tutto il mondo (perfino in Brasile, a Florianópolis), ma faticato a uscire in Italia (alla fine sarà al cinema dall’11 maggio).
Racconta l’incontro a Buenos Aires di due donne: Lucia – hostess severa e triste, insegnante di pianoforte nel tempo libero, sempre in twin set di cachemire mentre si spegne lenta, al fianco di un marito medico distratto e anaffettivo – e Lea – più giovane, quasi una ragazza, che con una mascherina bianca a coprirle la bocca inforca polli in un allevamento, e dentro sciarpe colorate attraversa in bici i ponti della città per tornare a casa, dove l’aspetta il suo compagno tatuatore tutto piercing, disordine e perdite sul soffitto.

Si ritrovano a sfiorarsi le mani sui tasti, durante una lezione. A stringersi per tenersi caldo, in un parco. A fare «il gioco della ciglia caduta»: pollice, indice, desiderio. A rincorrersi per la strada e a baciarsi, su un marciapiede. E poi a spogliarsi ridendo di piacere, prima di finire a restaurare una barca a vela all’altro capo del pianeta, in Patagonia.

SESSO E CHAMPAGNE
«La scena d’amore è improvvisa, sorprendente, nessuna delle due se l’aspetta», racconta Francesca Inaudi. «Con Sandra c’era stata qualche rigidità, dovuta a piccole incomprensioni, a modi diversi di lavorare. Lei è più studiosa, io più impulsiva. Per scioglierla, ci abbiamo dato giù con una bottiglia di champagne». «Il sesso sul set è tornare compagni di classe», confessa la Ceccarelli. «Tornare a quando fino ai dieci, dodici anni, fai la lotta, ti stai addosso, non badi a chi tocca chi, non esistono ancora pulsioni e repulsioni. Ma se qualcosa invidio agli uomini è il baciare una donna: la sensazione più dolce, morbida, liscia che esista».

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Fonte| vanityfair.it

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