I MIEI GENITORI SONO GAY, E ALLORA?

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Negli Stati Uniti sono quasi due milioni i figli cresciuti da famiglie omogenitoriali. Problemi? Nessuno. E lo confermano anche le più recenti ricerche scientifiche. In Italia però è ancora polemica.

Il discorso di Jodie Foster alla cerimonia d’assegnazione dei Golden Globes del 2013, in cui ha ringraziato Cidney Bernard, sua compagna per vent’anni, ha richiamato l’attenzione su una realtà che non si può più ignorare. Sono quasi due milioni i figli cresciuti negli Stati Uniti da genitori dello stesso sesso. Alcuni di loro hanno oggi quarant’anni, l’omogenitorialità è infatti arrivata alla quarta generazione. Ma mentre quarant’anni fa si trattava ancora di casi rari, negli ultimi dieci anni c’è stata una vera esplosione.

Leggi e differenze tra Stati a parte, il numero di bambini cresciuti negli Stati Uniti da genitori dello stesso sesso è ormai così vasto e l’esperienza di così lunga data, che ha consentito studi capaci di determinare statistiche credibili. In generale, sembrano rassicurare dalla paura di crescere bambini diversi e con più problemi. È un fatto riconosciuto, infatti, che ogni discussone sul matrimonio gay a un certo punto diventi un dibattito sui valori della famiglia e sono ancora in molti a dubitare che questi stessi valori possano essere trasmessi in una famiglia tradizionale. Quando poi si parla di bambini, persino molti progressisti  paventano le difficoltà che figli di genitori gay potrebbero incontrare in un mondo dominato da famiglie tradizionali.

Secondo Michael Rosenfeld, professore di sociologia all’Università di Stanford, queste paure sono ingiustificate, frutto di pregiudizi che non trovano riscontro nella realtà. Rosenfeld ha condotto una ricerca utilizzando dati relativi ai bambini dalle elementari alle medie, e all’incidenza delle bocciature tra figli di genitori etero e omosessuali. La differenza è risultata praticamente inesistente, avere genitori dello stesso sesso non procura alcuno svantaggio.

Rosenfeld inoltre tende a precisare che la sua ricerca mostra anche che il piazzamento dei bambini in famiglie stabili, gay o no poco importa. E anche se tutti sappiamo che le decisioni individuali degli elettori riguardo al matrimonio e alla famiglia gay sono di solito basate su convinzioni viscerali o religiose, il dovere degli scienziati è quello di indagare a prescindere da ogni pregiudizio.
Non ci sono differenze di comportamento e inserimento. I figli di coppie gay  sono sempre desiderati, i loro genitori hanno lavorato sodo per averli e sono consapevoli del privilegio che hanno.

La diffusione dell’omogenitorialità sta contribuendo anche a cambiare l’atteggiamento degli americani riguardo i gay. Infatti la rivista Time ha condotto un sondaggio che mostra come tre americani su cinque siano disposti a considerare bambini con genitori dello stesso sesso “normali famiglie”.

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Fonte | caffenews.it