Educare alle differenze, il progetto prosegue

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La scuola è stata individuata come il luogo in cui gli stereotipi di genere, presenti nella società, rischiano di riprodursi, le differenze di qualsiasi tipo, dalla classe sociale all’orientamento sessuale, di essere un ostacolo piuttosto che una risorsa, ma nello stesso tempo la scuola, in particolare la scuola pubblica statale, è stata eletta attivatrice di cambiamenti per eccellenza.

Perchè la scuola sfrutti questo suo potenziale, l’educazione di genere deve diventare metodologia pedagogica, attraversare trasversalmente le discipline, ma soprattutto non può essere più affidata alla sola sensibilità di alcuni insegnanti e/o dirigenti “illuminati”.

Dall’incontro di Roma è venuta fuori la necessità di fare rete, in questi due giorni, completamente autogestiti, in cui le varie realtà si sono scambiate le proprie esperienze di laboratori ed interventi vari nelle scuole di ogni ordine e grado, è emersa la necessità di non disperdere le energie, di mettere in comune il lavoro fatto e le idee nuove, per scambiarsi proposte, materiali, metoldologie, per non lavorare più in maniera isolata, ma arricchirsi con l’apporto di tutt*.

La macchina di Educare alle differenze si è messa in moto e una delle prime proposte concrete emersa da alcune delle partecipanti è stata quella di spingere le scuole a sottoscrivere un impegno concreto per promuovere nei propri istituti l’educazione alle differenze.

 

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Fonte | narrazionidifferenti.altervista.org